La nostra storia
Il mestiere di produrre ottimo vino è qualcosa che la famiglia Biatta si tramanda di generazione in generazione. È nel 1985 che Giovanni Biatta, il capostipite produttore di Le Marchesine acquistò i primi tre ettari nella zona del Franciacorta.
E’ da almeno cinque generazioni, però, che la famiglia è dedita a una sola grande passione: l’eccellenza vinicola. Discendente da una famiglia di antichissime origini bresciane, la cui esistenza documentata è risalente al 1196, il bisnonno di Giovanni, Camillo Biatta, era negociant eleveur, nobile e antico mestiere che e’ passato di padre in figlio, fino a Giovanni.
Cosa facciamo
Le Marchesine, piccola e innovativa azienda della Franciacorta, è, adesso, una delle realtà più prestigiose e in pieno sviluppo della fortunata zona lombarda. A seguire le vigne e la cantina, sotto l’esperta guida del padre Giovanni, e’ Loris Biatta, assieme ai figli Alice e Andrea. Dai tre ettari iniziali, l’azienda si è estesa fino a raggiungere i 47 ettari di vigneto, iscritti agli albi delle Doc e Docg. La maggior parte delle viti è allevata a Guyot con 4.000-4.500 ceppi per ettaro, il resto a Sylvoz con una densità leggermente minore, di 3.200 ceppi. Pur essendo in perfetta linea con le caratteristiche produttive dettate dal consorzio del Franciacorta, l’azienda Le Marchesine si è sin dall’inizio distinta per il suo tipo di coltivazione innovativo, a cominciare dall’abbandono del sistema a pergola, ormai sorpassato, compiuto subito dopo l’acquisto delle vigne da parte di Giovanni, e la conseguente importazione delle avanzate tecniche d’oltralpe.
La costante ricerca dell’eccellenza de Le Marchesine e' stata premiata nel tempo con numerosi riconoscimenti; il Secolo Novo 2005 e' stato premiato con i 5 Grappoli dalla guida Duemila Vini dell’AIS e con i Tre Bicchieri Plus della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, che lo ha anche insignito del premio Bollicine dell’Anno 2011. Al Franciacorta Brut Blanc de Blancs 2005 e' andata la Rosa camuna d’argento per l’eccellenza dalla guida Viniplus 2011. Inoltre Gold Medal Club 90 e Gilbert&Gaillard per il Rose' 2006. Le Marchesine - L'Arte di creare l'Eccellenza
Come lo facciamo
Al momento la produzione si attesta intorno alle circa 450mila bottiglie l’anno, delle quali 230mila di Franciacorta Brut e Extra Brut, 40mila di Rosé millesimato, 40mila di Franciacorta Saten, 30mila di Millesimato solo nelle grandi annate, oltre a 10mila bottiglie del cru millesimato Secolo Novo, cui vanno ad aggiungersi le 15 mila bottiglie di Curtefranca Bianco e le 15 mila di Curtefranca Rosso. Dall’autunno 2012 due nuovi vini si sono aggiunti alla produzione Le Marchesine, il Franciacorta Brut Nature Giovanni Biatta Secolo Novo, di cui sono state prodotte 5.700 bottiglie, e il Franciacorta Brut Blanc de Noir con 6.700 bottiglie.
La forza dell’azienda risiede in diversi fattori, che mirano e convergono tutti al raggiungimento del miglior prodotto possibile. Oltre a una accurata selezione delle migliori barbatelle da impiantare e all’utilizzo degli stessi ceppi di Pinot Noir e Chardonnay usati in Francia, la filosofia de Le Marchesine è incentrata anche sull’innovazione tecnologica. Esempio lampante di questa scelta sono le pupitres meccanizzate (giropallets) della cantina che, grazie a un movimento rotatorio costante, permettono di raggiungere un risultato finale probabilmente migliore di quello raggiunto con la rotazione manuale. Non a caso l’azienda agricola vanta un rapporto ultradecennale con una vera e propria istituzione della regione dello Champagne, l’Istituto Enologico di Champagne, di cui e’ membro l’enologo stesso de Le Marchesine, Jean Pierre Valade.
La punta di diamante della produzione de Le Marchesine è il Secolo Novo, un gioiello di pazienza e dedizione, nato da una fermentazione controllata a 17/18° con lieviti indigeni che ne segnano il carattere, vinificato soltanto nelle grandi annate, come quelle del 2002 e del 2005. Le uve impiegate nella produzione provengono dalla zona più pregiata per le uve del Franciacorta, la collina de La Santissima. L’escursione termica delle colline Moreniche, la forte argillosità del terreno e la ventilazione dovuta alle vicine Alpi rendono queste uve uniche. Il risultato nel bicchiere è un perlage finissimo e persistente, quasi cremoso, dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Al naso si rivela uno sfumato e al tempo stesso deciso profumo di lievito, di crosta di pane, accompagnato da delicate note di mandorle, nocciole, fichi secchi e chiodi di garofano. La sensazione gustativa è improntata a una piacevole sapidità e freschezza.